La lunga Notte della Batteria Teatro Splendor
Successo annunciato giovedì 12 ottobre 2017 al Teatro Splendor di Bollate (MI), per La lunga notte della batteria – Memorial Lucchini, un appuntamento gli appassionati di batteria in Italia non possono perdere. Anima della manifestazione, giunta alla quindicesima edizione, è Paolo Pellegatti, batterista milanese dal curriculum internazionale, direttore della scuola Nel centro della musica di Cusano Milanino.
Da sempre Paolo Pellegatti ha associato la Lunga notte a uno scopo benefico: quest’anno supportava il progetto Baca, contro i maltrattamenti e gli abusi sui bambini. Nata per onorare la memoria di Enrico Lucchini, uno dei grandi insegnanti italiani della batteria, la Lunga notte ha una formula collaudata quanto spettacolare: un gran numero di batteristi si esibisce suonando con la Monday Orchestra del maestro Missiti, presentando principalmente brani studiati per le big band.
«L’orchestra mi emoziona – spiega Paolo Pellegatti – adoro anche l’orchestra sinfonica, mi piace come avviene la costruzione, l’arrangiamento della musica». Lo spettacolo in memoria di Lucchini è un tuffo nel passato, con una formula spettacolare: l’impatto dell’orchestra è fortissimo, e i protagonisti in cartellone sono tutti dei numeri uno dello strumento. Uno spettacolo di qualità, unico in Italia, ma una volta assai popolare negli Usa, grazie a batteristi che conducevano grandi orchestre, come di Buddy Rich e Louis Bellson, e che la MondayOrchestra ha interpretato con un repertorio che spazia dal jazz al rock, dal funky al blues, dall r’n’b al pop. «Organizzare questo evento è faticoso – prosegue il patròn Pellegatti – ma mi stimolala grande considerazione e stima negli artisti che partecipano».
Più di tre ore di musica con protagonisti provenienti da tutta Italia: apre il maestro Enrico di Bella, che porta da Catania i migliori giovani talenti della Sicilia. Segue il giovane Salvo Cavallaro, vincitore di un concorso che garantiva la possibilità di suonare a questo evento. «Ci sono grandi talenti anche in Italia – chiosa Pellegatti – con questa manifestazione ogni tanto vado a scoprirne di nuovi, a volte segnalati da altri musicisti che mi consigliano, fra i quali Tullio De Piscopo».
Segue il nuovo fenomeno internazionale Federico Paulovich, un milanese dalle origini fiumane, atteso da tutti per la sua bravura, che si esibisce in un classico da big band: Some skunk funk. Dalla Sardegna arriva Giampaolo Conchedda, storico collaboratore di Gianni Morandi, anche lui alle prese con un classico da orchestra, Mercy, mercy, mercy. Un altro classico, Nutville, è suonato dal bolognese Sandro Ravasini, che interpreta con gusto una partitura spumeggiante.
Un altro grande classico da orchestra, Love for sale, è interpretato con perizia da Thomas Allen, un ragazzino milanese di undici anni con la passione per il jazz. Thomas è giovane ma ha le idee chiare, parte veloce e coglie impreparata l’orchestra. Di grande classe l’interpretazione di Maxx Furian, un milanese con un passato nel grande pop, che suona Basically blues di Count Basie, elegante nei gesti e sembra danzare mentre suona. L’energico padrone di casa, Paolo Pellegatti, è applauditissimo su America, tratto dal musical West side story. Il bravo triestino Paolo Muscovi si destreggia su una partitura impegnativa, con un finale spumeggiante e pieno di stacchi.
Arriva da Genova, ma lavora a Milano il batterista degli Extrema, Francesco La Rosa. È l’unico metallaro della serata e porta la sua energia sul brano Big mama cass. Ellade Bandini è uno dei batteristi più popolari in Italia, grazie anche alle sue collaborazioni con De André, Guccini, Mina e più di 600 dischi registrati: Ellade spiazza tutti suonando due classici di Frank Sinatra, interpretati dal crooner Alan Farrington. La batterista di Fedez, Paola Caridi, sceglie un impegnativo brano dei King Crimson che interpreta brillantemente nonostante alcuni problemi tecnici.
Da Roma arriva il precisissimo Lucrezio De Seta, mentre da Recco (GE) il nuovo batterista degli Africa Unite, Matteo Mammoliti, che mostra una poliedricità straordinaria, trovandosi a suo agio in nello swing tanto quanto nel reggae. Christian Meyer, popolare collaboratore di Elio e le Storie Tese, suona il brano Papa lips di Bob Mintzer con venature latin, esaltate dalla presenza del percussionista Pacho. Gioca in casa anche Tony Arco, che suona spesso con la Monday Orchestra e interpreta con grande classe il brano Spider blues.
Si avvicina il gran finale con Bruno Biriaco, storico batterista del Perigeo, un pioniere del jazz rock, oggi celebre direttore d’orchestra. Biriaco torna a suonare la batteria dopo lungo tempo ed è perfettamente a suo agio con la big band. Il jazzista Nicola Angelucci è oggi sulla cresta dell’onda a livello internazionale e mostra la sua caratura elevata sul brano You mean me? Ma il piatto forte è Tullio De Piscopo, atteso da pubblico e dai colleghi batteristi che lo considerano come un guru. Divertente, istrionico, sa guidare l’orchestra come nessun altro, sfoderando una serie di numeri indimenticabili sul complesso brano Running.
Gran finale con tutti sul palco, in cui sale a sorpresa il batterista di B.B. King, Rick Latham, di passaggio in Italia. La quindicesima è stata una delle migliori edizioni dal punto di vista qualitativo, con una buona varietà nei generi musicali presentati, una grande omogeneità dell’orchestra e un finale spumeggiante.
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