
“Di quell’amor ch’è palpito”
Prima Nazionale Produzione del Festival
Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI)
a cura di Massimiliano Volpini
con
- Luciana Savignano
- Alessio Carbone
e con
- Timofej Andrijashenko
- Emanuele Chiesa
- Claudio Coviello
- Letizia Galloni
- Philippe Kratz
- Ivana Mastroviti
- Nicoletta Manni
- Gioacchino Starace
- Vittoria Valerio
Coreografie di
- Mauro Bigonzetti
- Jean Coralli / Jules Perrot
- Philippe Kratz
- Benjamin Millepied
- Maria Grazia Minopoli
- Marius Petipa
- Massimilano Volpini
L’Amore che si manifesta attraverso un palpito, “da favola” o tragico, silenzioso o in lotta contro il mondo. Un sentimento universale raccontato attraverso un linguaggio in costante evoluzione: la danza.
Per questo viaggio sentimentale e stilistico, il coreografo Massimiliano Volpini coinvolge le giovani stelle del balletto e della danza italiane, tra cui due celebri Primi Ballerini del Teatro alla Scala Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, e da Aterballetto Philippe Kratz con Ivana Mastroviti, insieme a Luciana Savignano e Alessio Carbone, andando oltre l’antologia di virtuosismi, tracciando un itinerario tra Ottocento e contemporaneità, dedicato alle mille facce dell’Amore.
L’amore avventuroso, ad esempio, come quello de Il Corsaro, opposto a quello profondamente tragico di Giselle. Ma è con i coreografi contemporanei che l’amore diventa complessità e centro di indagine: è sensualità e disperazione nell’intenso Caravaggio firmato da Mauro Bigonzetti su musiche di Monteverdi. In Together Alone il danzatore e coreografo francese Benjamin Millepied, tornato negli Stati Uniti dopo la direzione del Balletto dell’Opéra parigina, l’amore è lirico, elegante, una perfetta combinazione di incanto e seduzione. La coreografa Maria Grazia Minopoli esplora invece i temi dell’identità e della scoperta in What I am, passo a due maschile in cui l’amore è contrastato e coinvolgente. Futuristico, nato dalla notizia della prima interazione tra robot, il passo a due O creato da Philippe Kratz, racconta il desiderio di eternità; mentre fragilità e silenzi sono protagonisti in Se tu non parli di Volpini, che con Senza Paura, nuova creazione per Luciana Savignano, completa questo ritratto multiforme, con tratti di stupore, paura e coraggio.
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