Con Sabrina Brazzo, Andrea Volpintesta
e i ballerini di Jas Art Ballet
Musiche Maurice Ravel
Piano
Coreografia Massimiliano Volpini
La Valse
Coreografia Giorgio Azzone
Bolero
Coreografia Francesco Ventriglia
Arrangiamento Massimo Margaria
Costumi Gianluca Falaschi
Ballerini
Viola Vicini, Odette Marucci, Aurora Mostacci, Ida Frau, Elena Meola,
Eleonora Franchi, Douglas Zambrano, Salvatore De Simone, Kevin Regonesi, Alessio Urzetta, Mario Genovese, Mino Viesti
Una nuova produzione targata Jas Art Ballet che vede protagonisti oltre ai giovani talentuosi ballerini della compagnia, l’ètoile internazionale Sabrina Brazzo e il primo ballerino Andrea Volpintesta, direttori artistici e fondatori dell’ensemble.
Il programma è interamente dedicato a Maurice Ravel e a tre dei suoi più celebri capolavori.
Massimiliano Volpini, che per Jas Art Ballet ha realizzato già molti lavori tra cui Il mantello di pelle di drago andato in scena anche a New York e a Londra, è autore di Piano, una nuova creazione che riunirà in una suite alcuni lavori per pianoforte di Ravel. Passi a due intimisti e passionali, dinamiche relazionali, piccole storie diverse o differenti punti di vista di una stessa storia verranno raccontati da tre coppie di danzatori.
Dopo i consensi ottenuti con la produzione Jas Art Ballet Swan Lake, il giovane talento Giorgio Azzone presenta la sua nuova creazione La Valse, rinnovata occasione per Brazzo, Volpintesta e la compagnia di mettere il loro talento al servizio di temi sociali cruciali e di grande attualità. In La Valse si danzeranno le vite spericolate condotte sul filo dell’eccesso, all’eterna ricerca di stimoli che ottundono e alienano dal mondo reale.
Grande novità la nuova collaborazione con Francesco Ventriglia, già direttore del Maggio Fiorentino e attualmente direttore del Royal New Zealand Ballet, autore di molte creazioni coreografiche di successo in Italia e all’estero. Il suo Bolero, ispirato alle opere di De Chirico, avrà Sabrina Brazzo come protagonista e sarà riallestito appositamente per le recite al Carcano.
I paesaggi metafisici di De Chirico sono il luogo immaginario nel quale Ventriglia riscrive con la sua danza la circolarità ossessiva di una delle più belle partitura musicali di Ravel.