London Palladium 01.06.2019
Polunin.ink production
- Sergei Polunin – Grigori Rasputin
- Johan Kobborg – Prince Felix Yusupov (31 May, 1st evening performance)
- Semyon Velichko – Prince Felix Yusupov (1 June matinee perfromance)
- Alexey Lyubimov – Tsar Nicholas II
- Elena Ilinykh – Tsarina Alexandra Feodorovna
- Djorjde Kalenic – Tsesarevich Alexey
© Luca Vantusso – LKV Photo Agency
Presentato al London Palladium lo scorso 31 maggio 2019, “Rasputin” presenta gli aspetti contraddittori della personalità del “Monaco”, il consigliere dello zar Nicola II di Russia, figura leggendaria e controversa attorno a cui aleggia ancora oggi molto mistero.
Yuka Oishi afferma: “Alla fine, era un essere umano. Credo possedesse i famosi poteri curativi, e capisco perché l’Imperatrice Aleksandra si fosse rivolta a lui per via dell’emofilia di suo figlio; nello spettacolo mostrerò lo sviluppo della storia. Ho letto tutti i libri possibili sull’argomento ma in ognuno ho trovato una storia diversa che contrasta la verità. Ho creato la coreografia in base al mio modo di vedere questa storia, cercando di capire le emozioni di ogni personaggio e ritrarlo in modo chiaro. Volevo mostrare il lato oscuro di Rasputin ma anche la sua luce.
Era molto vicino alle persone che hanno determinato il futuro dell’Impero russo e senza il suo carisma personale non avrebbe potuto fare tutto ciò che ha fatto. Era un uomo dissoluto e vulnerabile; spinto dal bene e dal male. Altre forze oscure erano presenti all’epoca in Russia, per questo il palcoscenico è una scacchiera, poiché molti dei partecipanti a questa partita erano forti o deboli a seconda del momento. A volte Rasputin era un giocatore forte, altre volte una pedina.”
Chi era Rasputin? Sarà per sempre un mistero.
Guardando materiali storici in bianco e nero, immagino a colori le emozioni evocate.”
“Tendiamo a cercare e additare il cattivo. Ma non possiamo svelare o esprimere noi stessi solo in bianco e nero, le cose non sono così semplici.
C’è una linea sottile tra il Bene e il Male e questa linea è mobile.
C’è una grande ombra dove c’è molta luce”.
Yuka Oishi, coreografa
SERGEI POLUNIN – biografia
Dopo aver ballato con prestigiose compagnie a Londra e a Mosca, Sergei Polunin si esibisce oggi in tutto il mondo con le maggiori compagnie. Fin dall’inizio della sua carriera (è stato nominato Primo Ballerino a soli 19 anni), il suo repertorio include: “Dances at a Gathering” e “Rhapsody”, i ruoli di Solor e dell’Idolo di Bronzo (“La Bayadere”), quello di Des Grieux (“Manon”), del Principe (“Lo Schiaccianoci”, “Cenerentola”, “Bella Addormentata”, “Giselle”), “Theme &Variations”, “Simphony in C” e il ruolo di Lensky (“Onegin”). Il suo repertorio con il Balletto Stanislavsky di Mosca include: il Principe Sigfrido (“Il lago dei cigni”), Albrecht (“Giselle”), Frantz (“Coppelia”), Basilio (“Don Chisciotte”), Solor (“La Bayadere”) e il principe ereditario Rodolfo (“Mayerling”). Sergei Polunin è stato Primo Ballerino alla Royal Opera House (Londra), al Teatro Mariinsky e al Teatro Bolshoi (Russia) per poi lavorare – su invito di Igor Zelensky – anche con il Teatro Stanislavsky (Mosca), lo State Ballet Theatre di Novosibirsk e il Munich State Opera Theatre (Germania). Attualmente Sergei Polunin si esibisce in tutto il mondo con spettacoli prodotti dalla sua società artistica, Polunin Ink, con cui presenta progetti di danza innovativi che vendono coinvolti artisti internazionali e provenienti da varie discipline, tra i recenti spettacoli presentati sui palcoscenici internazionali citiamo: “Satori” (2017), “SACRÉ” (2018), “Romeo e Giulietta”, “Rasputin” (2019).
Oltre ad aver ottenuto un grandissimo successo nel mondo della danza, si è dedicato anche ad altri ambiti artistici quali il teatro e il cinema. Nel 2018 ha recitato nel film “The White Crow” di Ralph Fiennes, basato sulla storia vera della fuga in occidente del grande ballerino russo Rudolf Nureyev, impersonando il ruolo di Yuri Soloviev. L’anno precedente ha debuttato sul grande schermo nel film “Assassinio sull’Orient Express” di Kenneth Branagh insieme a Johnny Depp e Penelope Cruz. Più recentemente è nel cast di “Red Sparrow” di Francis Lawrence insieme a Jennifer Lawrence e Joel Edgerton.
Nel 2017 la sua storia è stata il soggetto di un film/documentario intitolato “Dancer”. Il film era incentrato sugli inizi e sulla sua ascesa nel mondo della danza e si apriva e si chiudeva con il video di Sergei Polunin in “Take Me To Church” diretto da David LaChapelle, un successo da oltre 23 milioni di visualizzazioni. Nel giugno dello stesso anno, Sergei Polunin e il famoso fotografo Rankin hanno prodotto il dance video “Sergei x Rankin” su musica dell’art-rock trio Husky Loop.
Sergei Polunin apprezza molto le collaborazioni con creativi provenienti da vari ambiti artistici e da tutto il mondo, ha infatti posato per fotografi di grande fama internazionale, negli ultimi anni sono nati vari progetti con David La Chapelle, Mario Sorrenti, Bruce Weber, Bryan Adams, Gosha Rubchinsky, Albert Watson, Jacob Sutton, Rankin, Gus Van Sant, David Sims.
Recentemente, ha inaugurato la ‘Sergei Polunin Foundation’, un ente di beneficienza con lo scopo di fornire a giovani di talento e senza possibilità economiche una formazione professionale di danza e di sviluppare la creatività. La missione della Fondazione è diffondere il balletto e la danza a un pubblico sempre più vasto rendendo omaggio al balletto tradizionale e unendolo a un approccio più innovativo. Inoltre, la Fondazione vuole incoraggiare la costruzione di nuove scuole di danza per sostenere e formare i futuri coreografi e ballerini, creando una rete internazionale di supporto e salvaguardia.
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